Il nuovo Marketing? si chiama Supply Chain
Il nuovo Marketing? si chiama Supply Chain
E se vi dicessi che la prossima grande leva di posizionamento non è la campagna pubblicitaria, ma il lead time?
Dopo oltre 25 anni “sul campo” nel settore abbigliamento e moda, penso di poterlo affermare con cognizione di causa: oggi la reputazione di un marchio si costruisce sempre più dietro le quinte, nel modo in cui organizza la sua supply chain.
Nel settore moda, la velocità di reazione è tutto. Chi sa anticipare, chi consegna puntuale, chi evita overstock e valorizza le risorse, conquista il mercato più di chi investe milioni in ADV. Zara non domina per le sue campagne, ma perché porta un trend dal concept al negozio in 15 giorni.
Oggi, chi fa la vera differenza e conquista la fiducia del cliente, trasformando ogni operazione in un messaggio di brand, è chi ha:
Tempi di produzione drasticamente ridotti (e quindi collezioni più fresche e pertinenti).
Fornitori affidabili e flessibili (sinonimo di agilità e capacità di adattamento).
Sistemi di forecast integrati con l'AI (per anticipare le tendenze e ridurre sprechi).
Processi agili e sostenibili (che comunicano valori etici concreti, non solo slogan).
La Supply Chain è diventata un messaggio, un valore, un "claim". Non più solo un costo da minimizzare.
Il cliente finale non lo vede, ma lo percepisce.
Un capo in negozio al momento giusto, una collezione che non finisce quasi interamente in saldo, una promessa mantenuta sulla consegna online: tutto questo non è solo logistica, è fiducia, è fedeltà, è brand building.
In un mercato che cambia rapidamente, è tempo di cambiare mentalità: pensare alla supply chain come asset strategico, e non solo come funzione operativa.